Galati Catering Palermo
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Regalati un matrimonio da sogno.
SPECIALE GALATEO
A che ora la Cerimonia?
L' Arrivo della Sposa
Accessori
Partecipazioni e Inviti
Le fedi
Fiori
Le musiche del matrimonio
Il ricevimento
Alle particolarità valide in assoluto si aggiungono spesso e volentieri le tradizioni che non tramontano
mai… A che ora la Cerimonia? La sposa giunge in chiesa con un leggero ritardo che, per tradizione, non dovrebbe superare i dieci minuti… Tra tutti quelli che si sono cimentati nell'organizzazione della cerimonia sanno benissimo che ci si gioca ,
per così dire, "la faccia". Occorre fare una distinzione che lo stesso galateo tratta in maniera
diversa, tra cerimonia religiosa e civile. Nella cerimonia religiosa, una dritta importante riguardo all'addobbo
in chiesa, è che la decorazione è libera perciò va decorata secondo i gusti e le possibilità
finanziarie. Per quelli che hanno meno soldi a disposizione si consiglia un matrimonio estivo: i fiori costano
meno. Se la chiesa è molto grande, meglio decorare solo la parte destinata alla cerimonia: è meno
dispersivo ed anche più economico. Fase uno: ingresso in chiesa. L'arrivo degli invitati ( per i quali non
sono ammessi ritardi ) e la loro disposizione in chiesa, è guidata sempre da un parente degli sposi. L'ingresso
può variare per scelta personale, ma quello tradizionale, si sviluppa nel modo che segue. Lo sposo entra
qualche minuto prima dell'inizio della cerimonia, accompagnato dalla madre alla quale porge il braccio destro.
La sposa giunge con un leggero ritardo che, per tradizione, non dovrebbe superare i dieci minuti, giustificato
in ogni modo dal fatto che, per il suo arrivo, tutto e tutti devono essere già predisposti all'interno della
chiesa. Il padre, giunto nella stessa macchina della sposa, la aiuta a scendere rendendole omaggio con il primo
baciamano, gesto che le spetterà di diritto una volta diventata donna sposata. Eventuali damigelle e paggetti
attendono sul sagrato l'arrivo della sposa. Un presenza bella ed alquanto delicata è quella dei paggetti.
Difatti, essendo bambini è necessario provvedere affinché la loro entrata in scena sia armoniosa
rispetto alla sacralità della funzione e soprattutto per evitare situazioni che potrebbero rivelarsi imbarazzanti.
La loro età deve essere compresa tra i 4 e gli 8 anni e possono essere figli di fratelli, parenti stretti
o amici. E' di buon gusto, ed anche bello da vedersi all'entrata in chiesa degli sposi, uno dei paggetti che precede
con in mano il cuscino portante gli anelli ( il paggetto "portatore degli anelli" ). Il paggetto, può
essere accompagnato da una damigella. Ma come vestire un paggetto e/o una damigella? Gli abiti della/e damigelle
e paggetti devono seguire, oltre che considerazioni di carattere estetico e d'intonazione con l'abito della sposa
e il tono della cerimonia, anche considerazioni più pratiche: i bambini devono sentirsi a loro agio. Sì
dunque ad abitini morbidi ma non ingombranti nei movimenti, a rischio, soprattutto per le damigelle di farle inciampare.
Sì a scarpe comode: a bebè e con cinturino sono certamente le più indicate per le bambine,
in vitello o vernice a seconda dell'abito. Per i maschi scarpe inglesi stringate color cognac o nere. Dicevamo,
l'ingresso in chiesa avviene sotto forma di un piccolo corteo, composto dai paggetti seguiti dalla sposa e dal
padre che le porge il braccio sinistro, infine troviamo le damigelle che si occupano del velo. Giunti all'altare,
il padre affida la figlia al futuro genero, stringendogli la mano e sedendosi al primo banco sulla sinistra. Seguono
i testimoni di ambedue gli sposi e la madre delle sposa accompagnata da un parente maschio. La disposizione dei
parenti ed amici in chiesa è la seguente: i testimoni devono essere disposti vicino agli sposi, solitamente
sono preparati i banchi o le poltroncine direttamente da chi addobba la chiesa; a sinistra della navata della chiesa,
nelle prime file, andranno i parenti dello sposo ed ovviamente a destra quelli della sposa, poi così predisposti
prenderanno posto parenti ed amici e conoscenti di ambedue gli sposi. Oggi è accettato che lo sposo, con
i testimoni e i parenti, preceda di circa un quarto d'ora l'arrivo della sposa in chiesa, e l'attenda davanti l'altare.
Se la sposa ritarda, è bene che lo sposo non mascheri il nervosismo con battute scontate e minacce di fuga.
Durante la cerimonia, i testimoni stanno subito dietro ai due sposi. Tutti gli altri stanno sulle panche lungo
le navate. Quando arriva il momento del si, gli sposi dovrebbero dirlo con voce udibile e normale. Infilate le
fedi, messe le firme sul registro, gli sposi scendono dall'altare e si avviano, con aria lieta verso l'uscita.
Davanti la chiesa esplodono gli auguri, gli abbracci, il riso ecc. Gli sposi daranno il via salendo per primi in
auto, da soli. Gli altri seguano come capita… Sapete che cosa indossare, come acconciarsi, che tipo d 'accessorio utilizzare, e cosa evitare?... I consigli per i preparativi si sprecano per ogni particolare, soprattutto se riguardanti la sposa e lo sposo.
Contemporaneamente a quanto appena detto, si stilano anche le prime idee su cosa indossare, come acconciarsi, che
tipo di accessorio utilizzare, che vestito, insomma si entra in mare aperto. E' difficile sintetizzare ogni informazione
di rito, sappiate che può essere considerato positivo/i l'abito molto curato che, con sobrietà, lasci
scoperta anche la schiena; l'abito lungo anche al matrimonio celebrato in municipio purché di gusto semplice
e raffinato; i tessuti lavorati e ricamati ed eventuali delicatissime sfumature di colore; gli orecchini che illuminano
il viso, piccoli, possibilmente a bottoncino o, al massimo, pendenti, ma mai a cerchio; i guanti, la stola, un
morbido scialle, da tenere anche in chiesa durante la celebrazione. Bene anche per il velo: esso rappresenta la
castità prematrimoniale della sposa non è obbligatorio, ma se ami la tradizione, sceglilo bianco
e lungo. Ovviamente, lo devi intonare con l'abito. Oggi, molte spose preferiscono il velo corto, ma è indicato
anche il velo a metà abito o quello che arriva fino alla coda. Non dimenticare, però, le tue misure.
Se non sei molto alta, rischi di scomparire sotto un velo lunghissimo. Le calze sempre ( tranne che con i sandali
aperti ), anche in estate, perché simbolo di grande eleganza e sinonimo di stile impeccabile ( niente paura,
esistono in commercio modelli in fibre naturali e traspiranti, specifiche per la stagione estiva! ). Piccolissimo
capitolo sulle scarpe. Devono essere coordinate all'abito. Se l'atelier non le fornisce nello stesso tessuto, prendi
un campione di stoffa e recati in un negozio apposito ( te li indica lo stesso rivenditore d'abito ) e scegli le
scarpe più adatte. Con maggiore spesa, puoi fartele confezionare su misura. Sono indicate le decolleté
con tacchi, che saranno alti ma non vertiginosi. Attenzione. Se il tuo sposo è più basso di te, scarta
i tacchi troppo alti. Anche i sandali vanno bene. Per non rischiare che le scarpe si trasformino in una tortura
durante la cerimonia, indossale in casa qualche giorno prima. Si considera giusto anche un make-up molto naturale:
smalto trasparente, leggermente rosato o madreperlato ( molto chic la classica unghia " alla francese"
); trucco appena accennato e, soprattutto, molto naturale ( evitate, il più possibile, il trucco lucido
); un velo d'abbronzatura d'orata in estate. Altro capitoletto è giusto dedicarlo all'acconciatura. Almeno
un mese prima delle nozze, contatta un parrucchiere di tua fiducia o cercane uno specializzato in acconciature
per spose. Saprà consigliarti e scegliere con te la pettinatura più adatta al tuo viso e personalità.
Mostragli una foto dell'abito, per creare la combinazione più efficace: elegante, ricercata, romantica,
moderna. Per tutte vale la regola di non esagerare e di armonizzare l'acconciatura con il vestito e gli accessori.
Le più giovani. Possono portare capelli sciolti. In questo caso, il parrucchiere fermerà il velo
con fermagli mimetici. Se hai preferito un abito, che mette in risalto le spalle, è ideale la pettinatura
raccolta. Per le meno giovani è indicata un'acconciatura più ricercata. Può essere sobria
ed elegante oppure più sontuosa, corredata da trecce, perle, strass, spille. Sarà il tuo carattere
a guidarti, ma non eccedere in accessori. Meglio puntare sulla semplicità. Sarai più sicura che l'acconciatura
tenga. Il velo sarà appuntato con un bel fermaglio o un pettine sul capo. Alcune pettinature consentono
l'applicazione del velo più in basso sulla nuca. Chi ha i capelli corti può ottenere acconciature,
capaci di fare apparire bellissime anche con questo tipo di taglio. Importante è che siano sapientemente
pettinati e lavorati con il gel. Parrucchieri esperti sanno ottenere un effetto "raccolto" anche con
lunghezze minime. Se non vuoi rinunciare ad una pettinatura più elaborata, chiedi al tuo parrucchiere di
usare capelli posticci. Oggi sono del tutto naturali. Dopo la cerimonia la testa deve essere libera, per farti
sentire a tuo agio. Avrai voglia di togliere velo, diademi, cappelli. Per non farti disastri, chiedi al parrucchiere
di renderti quest'operazione il più facile possibile, non esagerando con mollette, lacca e pettinature difficili
da rianimare. Attenzione nella scelta dell'abito confezionato dalla sarta, perché il risultato finale potrebbe
essere una delusione ( meglio affidarsi ad un rinomato atelier ). No al velo per la cerimonia in municipio o al
secondo matrimonio; no ai bouquet a cascata se la sposa è d'aspetto minuto; no ai guanti indossati durante
il rito nuziale, meglio adagiarli, accanto al bouquet sull'inginocchiatoio ( in chiesa ), o sulla sedia ( in municipio
); no al lancio della giarrettiera a fine cerimonia, così come non sono eleganti i tacchi molto alti con
un vestito con uno strascico molto lungo se non ci sono damigelle. Se la sposa indossa un abito con lo strascico
molto lungo sono d'obbligo anche le damigelle. ECCO CIO' CHE LO SPOSO DEVE ACCURATAMENTE EVITARE…. Amici uomini; neanche per voi è semplice. Si promuove: il tight, da indossare sempre e rigorosamente
abbottonato ( con un fiore bianco all'occhiello ), d'obbligo anche per i testimoni, per il padre dello sposo e
della sposa; di rigore poi se la sposa indossa l'abito lungo e la cerimonia si svolge al mattino o non oltre le
ore 18,00 ( dopo questa ora si può scegliere il frac ); il collo della camicia rigido e ripiegato se la
cravatta è a plastron; l'abito di lana in qualunque stagione ( in estate si consiglia, naturalmente, il
fresco-lana ); il fermacravatta a spillone con perla per il plastron; il fiore all'occhiello del tight, preferibilmente,
un garofano dal colore pastello o, magari, una gardenia; il mezzo-tight se la cerimonia ha un tono più sobrio
e meno sfarzoso o, piuttosto, l'abito tre pezzi, per un matrimonio giovanile e frizzante con la cravatta in seta;
l'orologio da polso, purchè "nascosto" dal polsino della camicia. A proposito dell'acconciatura
è sobrio chiedere un taglio ordinato di capelli, barba, baffi e basette. Il taglio corto è il più
classico. Scarta il taglio cortissimo, stile marine. Se porti i capelli lunghi, adotta la soluzione del codino:
è più elegante. Ed ecco ciò che lo sposo deve accuratamente evitare: lo smoking che rimane
pur sempre un abito da indossare la sera; guanti e cappello indossati durante la cerimonia ( vanni tolti all'ingresso
in chiesa e tenuti in mano ); guanti e cilindro se si sceglie il mezzo-tight; risvolto dei pantaloni per il tight;
l'abito doppio petto; il cappotto ( anche se inverno e fa molto freddo!! ); i calzini bianchi e/o corti; pochette
nel medesimo tessuto della cravatta ( è preferibile sceglierla in tessuto e colore neutro, magari, in lino
bianco ); i gioielli ( uniche eccezioni concesse sono l'anello del casato per i rampolli delle famiglie blasonate,
la spilla fermacravatta, i gemelli doppi al polsino doppio della camicia e, come accennato, l'orologio da polso,
mai quello a catena). No, infine all'obsoleto e di dubbio gusto "taglio della cravatta" e, ad ogni altro
tipo d'eccesso durante la cerimonia di nozze. Partecipazioni: il galateo prevede che siano i genitori della sposa ad occuparsi delle partecipazioni e di tutta
la parte stampata del corredo… La tempistica ha un ruolo fondamentale per la riuscita dell'insime, e pensare alle partecipazioni con qualche
mese d'anticipo rispetto alla data fatidica, non è male, ovviamente dopo aver confermato in modo definitivo
il giorno e l'ore della cerimonia nonché il luogo del ricevimento. Le partecipazioni andranno poi spedite
in modo che arrivino a destinazione 30 giorni in anticipo rispetto alla data del matrimonio. E' bene tenere presente
che, nel caso il matrimonio si celebri in una data prossima a periodi di ferie, è opportuni spedire le partecipazioni
in modo che giungano al destinatario con 7-9 settimane d'anticipo. Non dimentichiamo il caso in cui la partecipazione
assume il senso d'avviso/annuncio, in quel caso si spediscono le partecipazioni solo quando questo sia già
avvenuto, possibilmente il giorno stesso del matrimonio. Ora, il galateo prevede che siano i genitori della sposa
ad occuparsi delle partecipazioni e di tutta la parte stampata del corredo. Questa però non è da
considerarsi una regola ferrea: spesso, infatti, gli stessi sposi decidono da soli come annunciare quello che,
in fondo, è sempre il loro matrimonio, tanto è vero che si prevedono due forme d'annuncio: "i
genitori che annunciano il matrimonio" o "gli sposi che annunciano il loro matrimonio". La base
è uguale per entrambi i casi, ossia, annuncio con parole sintetiche e semplici. La tradizione, che spesso
coincide con i nostri gusti, vuole che le partecipazioni abbiano uno stile classico: il supporto in cartoncino
pesante bianco o avorio, liscio, vergato o leggermente lavorato, eventualmente impreziosito nel taglio, la stampa
deve essere in "corsivo inglese" ( o comunque in un carattere molto classico ) il colore dell'inchiostro
grigio, seppia o blu. La parola d'ordine è formalità nella semplicità, infatti, non va mai
dimenticato che il matrimonio è l'evento più formale della vita di coppia. Per chi desidera un oggetto
meno rigoroso sono ammessi cartoncini pallidi, lavorati con sbalzi o con rilievi a secco. Un modo molto elegante
di personalizzare le proprie partecipazioni è di stampare sempre a secco, le iniziali dei nomi degli sposi.
Particolare. Allorché l'annuncio è da parte dei genitori, vanno stampati i nomi degli sposi, il luogo,
la data e l'ora della cerimonia, gli indirizzi. Assolutamente da non utilizzare i titoli accademici mentre si possono
utilizzare quelli nobiliari. Se lo sposo ( o la sposa ) è orfano di un genitore l'annuncio sarà fatto
solo da un genitore. Se la madre di uno degli sposi è vedova risposata, parteciperà con il cognome
del secondo marito preceduto da quello da nubile. Il figlio o la figlia manterrà ovviamente il proprio cognome.
Nel caso i genitori siano separati ma in buoni rapporti, potranno partecipare insieme ( la moglie con il cognome
da ragazza); nel caso non siano buoni i rapporti, l'annuncio lo dovrà fare il genitore cui è o è
stato legalmente affidato il figlio. Da considerare di cattivo gusto è fare annunciare ai genitori il matrimonio
dei figli d'età molto superiore ai 30! Qui nasce spontaneo far notare che buona parte dei matrimoni odierni
vedono gli sposi al di sopra di quest'età… come ci si organizza? Che si fa? Amici, a questa domanda alcuna
risposta si è trovata, perciò si lascia scelta al buon senso e soprattutto all'elasticità.
E' necessario, qualora la cerimonia sia celebrata da un Vescovo, scriverlo nel testo della partecipazione: dopo
la data, l'ora e il luogo della cerimonia sarà scritta la frase "La Benedizione nuziale sarà
impartita da S.E Monsignor…". Se gli sposi si adoperano da se alla base a cui si accennava prima, mai aggiungere
o usare i titoli accademici, gli indirizzi per tradizione sono tre: i due indirizzi della coppia prima del matrimonio
e l'indirizzo futuro della coppia sposata. Se si decide di mandare le partecipazioni a matrimonio avvenuto l'unico
indirizzo da riportare sarà quello comune della coppia. Ed il galateo non poteva non pensare al caso in
cui un elemento della coppia sia straniero. Per queste nozze è opportuno prevedere già in partenza
partecipazioni in doppia lingua. In questo caso è di cattivo gusto stampare sullo stesso oggetto le diciture
delle due lingue. E' corretto pensare a due corredi distinti ; uno per gli invitati di lingua italiana ed uno per
quelli di lingua diversa. Anelli: devono giungere in chiesa o in comune nella tasca dello sposo… Le fedi secondo le tradizioni vanno scelte dai due sposi insieme e pagate da lui. La scelta dipende dai gusti
e dalle mode; ci sono i modelli classici e le varianti "originali". La scelta è veramente vasta,
si va da quelle di platino o d'oro giallo a quelle d'ottone e di latta, tipo anello usato per tendina, scelte da
sposi anticonformisti o al verde. Esse, devono giungere in chiesa o in comune nella tasca dello sposo. Una tradizione
prudente voleva che uno dei testimoni portasse in chiesa due fedi di ricambio, nel caso che lo sposo, nel suo nuziale
turbamento, le avesse dimenticate. Il che sembra difficile dal momento che gli sposi d'oggi non sono più
così convolti come quelli di una volta! I primi ad attribuire all'anello la simbologia dell'eterno furono
gli egiziani. I romani le portavano di ferro, e le trasformarono in oro solo alla fine del secondo secolo dopo
Cristo. Ma a quei tempi il matrimonio, più che un affare di cuore, era un affare punto e basta, un contratto
tra le famiglie, dove gli sposi erano la merce di scambio. Nel 1563 il Consiglio di Trento stabilì la sacralità
racchiusa nel gesto dello scambio degli anelli. Allora però non importava ancora dove si portasse la fede.
Fu nel 1576 che il Consiglio Provinciale di Milano stabilì che "non detrae sed sinistrae manus sponae
digitus induatur anulo nuptiali", cioè che l'anello andava infilato nella mano sinistra della sposa.
Il motivo, perché da quel lato scorre la vena del cuore. Negli anni 70 le fedi non se la sono passata bene,
la coppia era aperta, inn molti casi apertissima e quel simbolo al dito stonava molto. Alle soglie del terzo millennio,
però riscopriamo antichi valori, o almeno così vorremmo. Ed ecco anche le fedi tornare di gran moda.
Semplici, di platino, d'oro antico, o create da gioiellieri famosi, ce n'è per tutti i gusti. Le fedi dovranno
essere acquistate dal futuro sposo. In genere si va a sceglierle insieme per evitare di sbagliare la misura, è
compito dello sposo portarle in chiesa il giorno delle nozze. Per chi non vuole la "tradizionale fede",
oppure "la francesina" vi sono in Italia altre soluzioni come ad esempio la fede etrusca, un anello piatto
con incisioni bene-augurali e decorati, oppure quella sarda, incisa e decorata come un ricamo. In argento invece
è la fede Umbra, raffigura un volto di donna che rappresenta la sposa, oppure con due volti rappresentanti
gli sposi, e risalente al quindicesimo secolo. Qualunque sia il tipo di fede scelta ricordarsi che all'interno
vanno incisi i nomi quello di lei sulla fede di lui, e viceversa, oltre alla data di nozze. I più scelti sono ancora i fiori d'arancio, simbolo della fertilità, ma si usano anche gelsomini,
tuberose e orchidee… Adesso s'incomincia ad essere a metà strada e non pensiate che sia tutto! E i fiori? Come dimenticare
i fiori! Altro argomento su cui il "galateo" pone delle piccole direttive. Incominciamo dal bouquet.
Si prevederebbe che il bouquet destinato alla sposa sia acquistato dallo sposo e consegnato alla sposa la mattina
stessa delle nozze. La colonna sonora per la cerimonia La musica saluta l'entrata della sposa al braccio del padre, accompagna i momenti centrali e conclude l'evento
accompagnando l'incedere della coppia in uscita. La musica è il modo più bello per rendere unico ed indimenticabile il giorno del sì. Sia
che si tratti della cerimonia religiosa, che di quella civile o ancora del ricevimento, una colonna sonora ben
pensata ed eseguita costituisce il modo migliore per fare partecipare alla propria gioia tutti i presenti. Gli sposi sono i padroni di casa, girano per i tavoli senza dimenticare nessuno, s'intrattengono con parenti,
amici ed invitati cercando di passare con loro un tempo eguale per tutti, scambiando battute e cortesie. Dopo tanti preparativi e fatiche ecco che finalmente è arrivato anche il momento del rinfresco e dei
festeggiamenti, che tra un brindisi ed un augurio chiudera la lunga maratona della celebrazione.
Tantissimi uomini hanno sognato, ed immaginato per anni il momento in cui chiedere in sposa la futura moglie. Si
è sempre pensato al modo più romantico e possibilmente originale per farlo, in posti bellissimi,
naturali, con atmosfere magiche. In riva al mare col sottofondo della risacca, su un colle che dà vista
sulla città illuminata, il canto delle cicale e le fatidiche parole: vuoi essere mia moglie? Tutto ciò
senza pensare all'immediata conseguenza. Fino ad oggi! Non agitatevi, non è nostra intenzione mettervi paura.
Il dopo, è certamente un periodo in cui le energie vanno convogliate verso il giorno del "si",
perché ci vuole energia per preparare e curare ogni particolare di quel giorno. Permetteteci di dire che
preparare la propria cerimonia nuziale evitando errori di forma e con essi di galateo, potrebbe essere considerata
una fatica degna del mitologico Ercole.
Alcune persone confessano di avere perso il sonno per pensare ad ogni cosa giusta. Per cui, è il caso di
dire che non basta proprio decidersi di sposarsi e ufficializzarlo, occorre pensare che tutta la fase di preparazione
ha delle regole che il più delle volte sono di cosiddetto "Bon-Ton", per usare un francesismo.
Lo scopo che ci siamo riproposti è quello di ricreare, analizzare, scomporre, quanto più possibile
ed in maniera pressoché sequenziale ogni fase "pre e post cerimonia" ed ogni aspetto previsto
dal cosiddetto "Galateo del Matrimonio" cercando di coglierne ogni particolare che possa tornarvi utile
per la vostra ed altrui preparazione.
Data e ora: è buon costume che alle esigenze degli sposi si concilino la disponibilità del parroco
o del sindaco per la cerimonia…
A quando le nozze?. E' la prima domanda ed anche la prima scelta che, a prima vista semplice, nasconde invece delle
vere insidie. Occorre stabilire una data ed un orario. Decisione meno problematica a dirla così, eppure
è buon costume che alle esigenze degli sposi si concilino la disponibilità del parroco o del sindaco
per la cerimonia, la certezza che il periodo scelto possa essere ideale per consentire la presenza dei parenti
e degli amici più cari e soprattutto dei testimoni scelti. Utile perciò fare un sondaggio per sentire
ed accordarsi onde evitare di sbagliare. Da sempre il periodo dei matrimoni è quello che va da maggio a
settembre, ma, anche i mesi freddi sono molto gettonati, tanto poi si programma il viaggio di nozze ai tropici
e c'è il vantaggio di un bello stacco dal lavoro; ma passiamo al giorno. In genere si sceglie la domenica
( ma non qui in Sicilia) o il sabato così da assicurarsi la presenza di tutti, ma negli ultimi anni c'è
stata una crescente tendenza a sposarsi anche durante il resto della settimana, e questo sembra funzionare!
Per quanto riguarda la scelta dell'ora, la tradizione, anche se ormai ampiamente superata, organizza la cerimonia
per la tarda mattinata, alle 11,00. A volte anche più tardi. Il che significa fare iniziare il ricevimento
intorno alle 15,00. Già…perché c'è la cerimonia, le firme sui registri, il lancio del riso,
tutti gli auguri degli invitati e di chi partecipa solo alla funzione, le foto sul sagrato della chiesa o davanti
al municipio, e non dimentichiamo che è di rigore che tutti abbiano ancora il trucco fresco, il vestito
non stropicciato e via discorrendo. Per molti invitati tutto questo si traduce in un incubo a meno che non sia
stata organizzata egregiamente anche la lunga attesa. Molto meglio la cerimonia nel pomeriggio, tenendo conto che
il fotografo abbia la luce giusta per tutte le foto. Secondo l'ora può seguire un cocktail oppure una cena.
Molto più elegante ed apprezzato dagli ospiti.
INVITO: SPESSO AL PIEDE DELL'INVITO SI METTE UNA FRASE COME "SI PREGA GRADITA CONFERMA"
L'invito di matrimonio è per tradizione stampato su di un cartoncino da inserire nella stessa busta utilizzata
per spedire la partecipazione. Per questo motivo dovrà rispettarne lo stile. Si userà dunque lo stesso
tipo di carta, lo stesso carattere e lo stesso colore per la stampa. La scelta del cartoncino separato è
nata dall'esigenza di invitare al pranzo, cena o rinfresco solo su una parte delle persone alle quali è
mandata la partecipazione. Nel caso si desideri invitare indistintamente tutte le persone che riceveranno la partecipazione,
si potrà scegliere se inviare in ogni caso il cartoncino d'invito oppure preferire una soluzione meno tradizionalista
ma ugualmente corretta: comprendere il testo dell'invito in quello della partecipazione. Per tradizione, dal fatto
che erano i genitori della sposa ad occuparsi di questi preparativi, erano loro stessi ad invitare gli ospiti;
nella formula più comune gli sposi stessi si occupano anche degli inviti. Spesso al piede dell'invito si
mette una frase come: "Si prega gradita conferma". Molti consigliano vivamente di ricordare all'invitato
di rispondere, ( a volte si scrive anche la data entro la quale la risposta deve giungere, soprattutto quando la
data del matrimonio è molto vicina, insieme ad un numero di telefono ), altri consigliano di omettere questa
frase, che potrebbe sembrare segno di scortesia nei confronti di un invitato che, se ben educato risponde sempre.
Può essere tondo, allungato e ricadente a seconda dell'abito della sposa ed i fiori più scelti sono
i fiori d'arancio. Simbolo della fertilità e sempre più diffusi tra i bouquet, ma non si escludono
gelsomini, tuberose e orchidee.
Il significato simbolico del bouquet è molto noto in termini tradizionali: infatti, alla fine della cerimonia
sarà lanciato tra le invitate nubili, e chi lo riceverà, viole la tradizione, che si sposi entro
l'anno.
Per corredo cerimoniale i fiori che vanno per la maggiore sono anche gelsomini, rose bianche, violette, fiordalisi,
calle.
Eccovi alcuni aneddoti sui fiori, che forse potrebbero aiutare a capire il perché del loro utilizzo in una
cerimonia così solenne e simbolo del coronamento dell'amore fra due persone.
Il gelsomino compare in Italia, in Toscana, nel 1500, un nobile ne piantò uno splendido esemplare nel proprio
giardino, proibendo al proprio giardiniere di riprodurre quella pianta.
La fidanzata del giardiniere, disobbedendo all'ordine né rubò un rametto, lo ripiantò, riuscendo
a riprodurre il gelsomino, e iniziò a venderne talee; in questo modo si arricchi e riuscì a sposare
il fidanzato.
Ancora oggi in Toscana e tradizione per le spose aggiungere un rametto di gelsomino nel bouquet, affinché
porti fortuna al futuro marito.
Il gelsomino giallo è simbolo di eleganza e grazia, quello bianco d'amabilità. In Spagna è
l'emblema della sensualità.
Cosa dire poi sulla regina dei fiori, la rosa? Può assumere diversi significati a seconda dei colori; così
per esempio la rosa rossa simboleggia l'amore, la passione; quella gialla la gelosia e l'infedeltà allo
stesso tempo; quella bianca castità e purezza; quella rosa il fascino e la dolcezza.
La viola è sempre stata una dei fiori più apprezzati, sia per l'aspetto estetico che per la delicata
profumazione, da tutti i popoli e in tutti i tempi. Nel linguaggio dei fiori la viola è l'emblema dell'umiltà
e della modestia.
Il fiordaliso ha origini antichissime è soprannominato "erba degli incantesimi". Una leggenda
racconta che la dea Flora, avendo ritrovato morto in un campo pieno di fiordalisi il corpo dell'amato Cyanus, volle
chiamare quei fiori proprio con il suo nome; il nome scientifico è, infatti, Centaurea eyanus.
Centaurea deriva dal nome del centauro Chitone che, ferito al piede da una freccia avvelenata, si curò con
il succo di fiore.
In oriente gli innamorati lo regalano all'amata nella speranza di ottenere da lei la felicità. Nel linguaggio
dei fiori significa felicità e leggerezza. Il nome Calla deriva dal greco kallos, che significa bello. Nel
linguaggio dei fiori la Calla è l'emblema della bellezza, semplice e raffinata.
Le orchidee sono il simbolo della raffinatezza e del lusso, si regalano per riconoscere ed ossequiare la sensualità
e l'eleganza. Una regola basilare è quella di non inviare fiori lo stesso giorno del matrimonio, perché
agli sposi mancherebbe letteralmente il tempo di sistemarli.
Se ci si limita ad un omaggio floreale è quindi bene farli pervenire ai futuri sposi il giorno prima della
cerimonia, avendo cura di scegliere una cesta provvista di uno speciale materiale poroso che mantiene l'umidità.
Se i fiori sono invece associati ad un regalo, occorre sceglier pochi steli e con corolle piccole: fiori d'arancio,
gelsomini, tuberose, gigli o frese, anch'essi possibilmente provvisti di sistema di riserva d'acqua ed il loro
coloro deve essere necessariamente bianco o rosa chiaro.
I parenti e gli amici più intimi che intendessero fare una cosa gradita potranno inviare prima il regalo,
poi, al ritorno dal viaggio di nozze degli sposi, un mazzo di fior o una pianta verde: sono un augurio per un felice
futuro!
Infine, il galateo prescrive, nei matrimoni formali, il garofano bianco o la gardenia sulla giacca del tight o
dell'abito scuro del padre che accompagna la figlia all'altare, così come all'occhiello dello sposo, dei
testimoni e dei parenti degli sposi.
A volte e arbitrariamente scelta dall'organista della chiesa, altre volte è lasciata invece ai gusti degli
sposi, che possono chiedere a qualche amico di accompagnarli, magari con un romantico violino e una voce commovente.
Scegliere musicisti professionisti non è altro che una garanzia per la buona riuscita dell'indimenticabile
giornata, poiché si occupa di musica in questo settore, sa come individuare con disinvoltura le scansioni
del rito, specialmente di quello religioso.
La musica saluta l'entrata della sposa al braccio del padre, accompagna i momenti centrali della cerimonia religiosa,
e conclude l'evento accompagnando l'incedere della coppia in uscita.
È opportuno che gli sposi si lascino consigliare dal musicista, in particolare quando si tratta di componimenti
di musica classica o sacra; chi ha dimestichezza quotidiana con questi generi musicali può certamente focalizzare
al meglio quelli che sono i brani giusti da inserire.
Naturalmente è essenziale scegliere anche in relazione al luogo in cui si celebra il matrimonio. Così,
se la cerimonia è religiosa, solitamente si abbinano partiture capaci d'intonarsi perfettamente ad un luogo
sacro qual è una chiesa.
Diversamente se la cerimonia è di rito civile, si allargano immensamente i limiti del genere dei brani da
eseguire.
La colonna sonora del giorno del matrimonio, inoltre, accompagna spesso sposi ed invitati nel ricevimento seguente,
anche se nell'esecuzione bisogna prestare molta attenzione. Considerando il diverso contesto si richiede un appropriata
scelta dei brani, è meglio che la musica rimanga in sottofondo e non disturbi la conversazione.
Ma non pensate che arrivato il momento del ricevimento non ci voglia un organizzazione studiata nei particolari!
Dalla scelta del luogo che può essere la sala di una vecchia villa settecentesca o di un castello medievale,
al tipo di rinfresco che si vuole offrire agli ospite che naturalmente dipenderà molto da una serie di fattori
come l'ora in cui si svolge la cerimonia, gli spazi disponibili e la stagione.
Un tassello fondamentale per il completamento del nostro puzzle è proprio quello del rinfresco. La scelta
del catering è infatti uno dei punti salienti nell'organizzazione del matrimonio. Affidarsi ad un buon servizio
catering, comunque non significa delegarlo in tutto, poiché ogni particolare deve essere assolutamente su
misura del cliente, di conseguenza deve essere scelto accuratamente dagli sposi e riscontrare i loro gusti.
Non per caso Galati Catering è leader a Palermo nell'accuratezza dei dettagli, con personale qualificato
ed a completa disposizione per aiutare i propri clienti nel rendere unico il "loro giorno".
Personalizzare il proprio banchetto significa fare una scelta appropriata del menù con una conseguente degustazione,
tenendo conto anche dei consigli dei genitori di lei e di lui scegliendo dei piatti legati alle tradizioni della
propria regione.
Una rilevante importanza nella scelta dei particolari è dettata dalla scelta del tovagliato, abbinato al
contesto della location e perché no anche a qualche dettaglio dell'abito della sposa o delle bomboniere;
seguono inoltre la scelta delle stoviglie, tra piatti di svariate forme e decori a cristallerie e argenti e la
scelta del centro tavola, con candelabri, piccoli addobbi floreali e nuovissime coreografie di vegetali e legno.
Ma diamo adesso un cenno ai ruoli che alcuni soggetti hanno durante un banchetto, così come previsto dal
galateo. I genitori della sposa hanno il ruolo, qualora gli sposi dovessero ritardare per le foto di rito, di ricevere
gli ospiti.
Al loro arrivo gli sposi, prima di lanciarsi in baci ed abbracci dei parenti, troveranno ad accoglierli il maitres
di sala, il quale sarà il loro punto di riferimento per tutta la durata del banchetto.
La figura del maitres (almeno per quanto riguarda noi) è paragonabile a quello di un angelo custode, poiché
guiderà gli sposi in tutte le fasi del banchetto, dall'ingresso trionfale e il brindisi augurale con tutti
i commensali, al tavolo d'onore per l'inizio della cena, alla divisione delle bomboniere e i regali dei testimoni,
fino al tanto atteso taglio della torta nuziale.
Gli sposi si occuperanno di : ricevere gli invitati; aprire le danze; intervenire ad inizio o fine pranzo con un
breve discorso; consegnare confetti e bomboniere prima che i loro ospiti lascino il banchetto.
Per quanto riguarda il momento dedicato alle danze, dopo il ballo di apertura degli sposi il padre della sposa
balla con la figlia il terzo giro di danza mentre la madre balla con il genero il secondo giro di danza.
Il padre dello sposo balla con la sposa subito dopo l'apertura delle danze, mentre la madre balla con il figlio
il terzo giro. Il ruolo degli invitati è quello più divertente, ma non dovrebbero il ricevimento
prima degli sposi.
Il via al pranzo nuziale lo intraprende il brindisi augurale di apertura, con un aperitivo composto da tartine
e minuziose stuzzicherei e mentre gli ospiti prendono posto nella sala ristorante, lui e lei si collocano al centro
dell'attenzione prendendo posto al tavolo d'onore e circondati dai parenti più intimi.
Si apre il banchetto, incominciando dagli antipasti (qualora non fossero stati serviti al buffet), che sono sempre
un segno vincente, se rispecchiano gusti comuni e soprattutto se sono molto scenografici.
Nei primi piatti si cerca di scegliere tra due specialità, di solito un risotto e una pasta, uno un po'
più semplice per i più naturalisti, l'altro magari un po' più corposo per i buon gustai.
I secondi piatti, scelti tra carne o pesce devono seguire i profumi e i colori della stagione prescelta, optando
per qualcosa di semplice e raffinato; il consiglio dei grandi chef è infatti orientato sul pesce sfilettato,
nettato da coperture o membrane crostace.
Anche con la frutta bisogna un cocktail di frutta mista che non comporti inconvenienti, soprattutto alle signore
che vestite in maniera sciccosa temono di sporcarsi.
Giunti alle fasi finali del ricevimento, per concludere in maniera veramente elegante, incominciamo a parlare della
torta, che resta uno dei momenti più importanti perché segnerà la chiusura di un pranzo o
di una cena che resterà nella storia, i piani saranno dispari, mai pari, e la farcitura sarà glassata
da un vero pasticcere.
La prima fetta sarà tagliata dallo sposo accompagnato dalla mano della sposa; è consuetudine che
la sposa offra il primo pezzo di torta al marito, poi la porgerà alla suocera, alla mamma, al suocero, al
padre ed ai testimoni. Agli invitati la torta sarà servita dai camerieri.
È anche giunto il momento del brindisi e subito dopo la sposa può lanciare il bouquet.
Non dimentichiamo i confetti, ultima incombenza della giornata di celebrazione, le quali secondo il bon ton andrebbero
date o inviate entro i successivi venti giorni al matrimonio.
Per comodità, molti preferiscono distribuirle durante il banchetto di nozze. In questo caso e bene farle
tutte uguali per gli invitati, in modo da evitare inconvenienti al momento della consegna o sgradevoli confronti
da parte di chi li riceve.
Si possono fare delle eccezioni per i parenti più stretti o per i testimoni, scegliendo degli oggetti differenti
da tutti gli altri. Bisogna conservarne una per ogni nucleo familiare e una a testa per le coppie di fidanzati.
Le ultime note musicali saranno dedicate agli sposi, ormai marito e moglie, ma succede, alcune volte, che gli amici
più intimi che seguono fine alla fine i festeggiamenti, trovano delle fantasticherie per stuzzicare l'armonia;
possono rubare la cravatta allo sposo e tagliarla a pezzetti creando una sorta d'asta, un pezzo al miglior offerente
un prezzo modico e spontaneo. La giarrettiera è richiesta soprattutto dalle amiche di lei.
Siamo finalmente la termine di questo splendido giorno, la stanchezza si fa sentire ma si va avanti ancora per
qualche minuto, facendo un piccolo resoconto della giornata e ascoltando le critiche che incominciano a volare
di qua e di là.
Sembra che gli ospiti non hanno nulla da ridire, il pranzo poi: "complimenti, un menù indimenticabile,
quei piatti scelti… mi porto via il menù". In effetti, il cartoncino posizionato sul tavolo, davanti
ad ogni commensale, sul quale era scritto la successione delle portate e sparito.
Qualcuno busserà alla porta di Galati Catering con quel famoso menù in mano, cercando di avere un
banchetto come quell'evento che non ha trascurato niente, soprattutto la buona tavola, tra ricette di ieri e tendenze
di oggi.
Tanti auguri e benvenuti nel mondo dei coniugati!